"D'ora in poi ogni aggiornamento, se non diversamente specificato, sarà chiamato Fred."
Questo è il cinguettio di risposta che uno dei portavoce di Google (Gary Illyes) ha pubblicato su Twitter a seguito delle inclazanti domande degli addetti ai lavori.
Partiamo con ordine, cosa è successo negli ultimi mesi?
A partire da Febbraio e fino a metà Marzo del 2017 sono stati avvertiti forti scossoni all'interno della SERP di Google che hanno fatto gridare "HABEMUS AGGIORNAMENTUM" ad alcuni SEO.
Da qui le risposte dei due portavoce, la prima più diplomatica da parte di John Muller ("Google fa aggiornamenti praticamente tutti i giorni"), la seconda già citata da parte Gary Illyes dalla quale è stato coniato il nome di Fred Update.
Dalle prime analisi è risultato che le penalizzazioni andassero a colpire la scarsa qualità dei backlink (link esterni che puntano a un sito), qiuindi un aggiornamento in stile Penguin.
Tuttavia la qualità dei backlink è come il maggiordomo nei romanzi gialli: il primo sospetto verso il quale si concentrano le attenzioni del mondo SEO.
Successive analisi hanno evidenziato come il nuovo aggiornamento andasse a interessare soprattutto la qualità dei contenuti rendendolo più simile al noto Panda, si ritiene infatti che Fred possa essere non un nuovo algoritmo ma un semplice aggiornamento di Panda stesso.
A questo punto è opportuno chiedersi cosa si intenda per contenuto di scarsa qualità.
Innanzitutto Fred va a colpire i siti con contenuti troppo generalisti, quei portali che sfruttando l'autorità del dominio, hanno posizionato argomenti nei più disparati ambiti con l'obiettivo principale di attrarre traffico al fine di monetizzare.
Non al sicuro sono inoltre siti con elevata frequenza di rimbalzo (sessioni dalla durata nulla) e durata di sessione molto bassa oltre a quelli con pubblicità molto invasiva che tende a soffocare il contenuto delle pagine.
Il contenuto deve essere dunque sempre a misura dell'utente ed originale e deve interessarlo e invogliarlo a non abbandonare la pagina.
Per evitare le penalizzazioni basta attrezzarsi di buon senso e guardare il proprio sito dagli occhi degli utenti quindi:
Questo aggiornamento è dunque da interpretare come il braccio destro degli utenti per una navigazione dal search intent più preciso e marcato la quale predilige la qualità dei contenuti alla quantità.
Non so a voi ma a me questo Fred è molto simpatico.
Orlando De Girolamo